Anche quest'anno siamo giunti alla vigilia della festa di San Giuseppe lavoratore del 1 maggio , dove è sempre più significativo a mio avviso riflettere sulle difficoltà che vive oggi il mondo del lavoro . Il dato prevalente è che il lavoro nel nostro paese manca.
Una scarsità che porta sempre più le persone impaurite dalla prospettiva di perderlo o di non trovarlo , a condividere l' idea che nulla non è più come prima , o come è stato , le varie problematiche del mondo del lavoro come la dignità , diritti salute , finiscono ogni giorno in secondo piano . Viviamo oggi una deriva assai preoccupante causata da una crisi economica stabilmente severa con una disoccupazione che oggi mantiene i suoi tentacoli verso vari rami anagrafici e demografici della nostra comunità . IL 16 gennaio scorso Papa Francesco nel suo intervento durante l' udienza dedicata al nostro movimento ci ha responsabilizzato affidando la nostra mission nel mondo del lavoro incentrata con tre parole chiave:
1) Educazione : prosegue il Santo Padre signifca trarre fuori . La capacità di estrarre il meglio da ogni essere umano ,da ogni lavoratore . Dobbiamo oggi educare il mondo del lavoro formando un nuovo umanesimo del mondo del lavoro .Viviamo oggi un tempo di sfruttamento dei lavoratori ; in un tempo dove il lavoro non è al servizio della dignità della persona ma il lavoro è schiavo . Come movimento di lavoratori il Santo Padre ci ha invitato a formare e educare ad un nuovo umanesimo del mondo del lavoro dove l'uomo e non il profitto sia al centro ; dove l'economia serva l'uomo e non si serva dell' uomo . Un altro aspetto da tenere ben presente è come educare aiuta a non cedere agli inganni di chi vuol far credere che il lavoro , l' impegno quotidiano , lo studio , non abbiano valore. Oggi in generale ma nel mondo del lavoro in genere è urgente applicare una educazione incentrata sull'onestà , contro favoritismi e raccomandazioni oggi sempre più attuali nella società in cui viviamo quoidianamente, dove la corruzione regna sovrana .
2) Condivisione ; il Santo Padre vede il lavoro non soltanto come vocazione della singola persona , ma l'opportunità di entrare in relazione con gli altri , qualsiasi forma di lavoro presuppone l' idea sulla relazione che l'essere umano può o deve stabilire con gli altri di sé . IL lavoro dovrebbe unire le persone ,non rendendole chiuse e distanti, l'interessarci a chi ci sta accanto ci porta ricevendo in
dono e come una responsabilità la presenza degli altri .
3) Testimonianza ; Il Santo Padre ci incoraggia nell' occasione di testimoniare la nostra fede attraverso l' attività . Ci troviamo a oggi a vedere ogni giorno persone che vorrebbero lavorare , ma non ci riescono , e faticano persino a mangiare . Oggi ci sono giovani che non lavorano e che sono i " nuovi esclusi" del nostro tempo , sono privati della loro dignità . La giustizia umana prosegue ancora il Santo Padre chiede accesso e lavoro per tutti . Ci ritroviamo oggi a giovani senza un futuro in quanto non hanno una solidità economica , non occorrono prediche , ma occorre trasmettere speranza , confortare con la presenza per sostenere con l' aiuto concreto , ha concluso il Santo Padre . A integrazione di quanto sopra non possiamo non prendere in considerazione e condividere come sottolineano anche i nostri Vescovi nel loro messaggio diffuso in occasione della festa del 1 maggio alla comunità Cristiana come la dimensione educativa del lavoro va ritrovata anche nelle istituzioni formative , facendo in modo che scuola e lavoro siano due esperienze che si intrecciano e interagiscono . I giovani devono poter fare esperienze professionali il prima possibile cosi da non trovarsi impreparati una volta terminati gli studi . L' alternanza scuola -lavoro cosi come è stata recentemente riformata , rappresenta una leva fondamentale poiché tutto ciò permette a un numero sempre più ampio di giovani di capire quali sono e competenze e le capacità richieste dal mondo del lavoro.
Non possiamo dimenticare inoltre che questo genere di esperienze possono e devono favorire lo sviluppo e dell' auto - impiego per continuare a non sprecare l'intelligenza , il talento , e la creatività dei giovani che sono costretti a emigrare all' estero in cerca di fortuna ed esperienza lavorativa . Se vogliamo dare un futuro certo al nostro paese dobbiamo partire da quest 'ultima riflessione , dobbiamo creare le condizioni per trattenere nel nostro paese i nostri giovani che oggi sono costretti a cercare fortuna all' estero . Occorre creare una politica economica certa che consenta anche ai nostri imprenditori di poter operare in questa direzione , bisogna riconoscere con obbiettività che nell' ultimo periodo il nostro governo ha iniziato in questa direzione con provvedimenti legislativi che a oggi stanno dando risultati abbastanza positivi da un punto di vista occupazionale , ma il percorso definitivo da attuare per ridare vigore economico -occupazionale del nostro paese verso le nuove generazioni è a mio avviso ancora lungo e tortuoso . In vista della festa del patrono dei lavoratori mi sorge un interrogativo " ha ancora senso festeggiare oggi la festa del 1 maggio ? personalmente penso proprio di si , un si convinto per ricordare i nostri cari che negli anni bui della ricostruzione del nostro paese hanno lottato , magari sacrificando la propria vita per dare a ognuno di noi un mondo del lavoro con diritti ma anche doveri che ci permesso negli anni di vivere in un mondo del lavoro più giusto ed equilibrato. Oggi , a mio parere dobbiamo affrontare una riorganizzazione del mondo del lavoro partendo da una revisione culturale dello stesso . incentrata dai principi fondamentali della dottrina sociale della chiesa e del magistero sociale , ripartendo da un nuovo umanesimo del lavoro , dalla dignità del lavoro , e dalla presenza dei lavoratori al fianco del proprio datore di lavoro nella gestione dell' azienda , che non vuole essere una invasione di campo ma nei propri rispettivi ruoli con un obbiettivo comune ; la salvaguardia de posto del lavoro , e la prosperità dell' azienda dove si opera , principio tanto caro al mio movimento , personalmente vedo a dir poco retrogrado che le figure che ho qui sopra citato si guardino come all' epoca del latifondismo dal basso dal basso verso all' alto del piedistallo . Da questa revisione culturale non deve essere esclusa ,ma nello stesso tempo non deve escludersi la comunità Cristiana ed ad essa i movimenti o associazioni che si ispirano all' atività sociale verso il mondo del lavoro come mcl e il mondo del lavoro ad essi collegati , anzi devono essere loro i promotori di tutto ciò , non è più il tempo dell' attesa , ma è giunto il momento di assumersi delle responsabilità e di sporcarsi le mani come ci invita anche il Santo Padre a "uscire nelle periferie , "Ma nello stesso tempo un inversione di pensiero e di strategia deve averlo anche il mondo industriale e imprenditoriale del nostro paese che non deve più vedere la propria azienda solo come proprio bene ma come luogo di integrazione culturale e sociale forse anche religioso all' interno del nostro territorio.
Per completare il cerchio anche il mondo politico deve farsi il proprio esame di coscienza , non è più possibile nel nostro paese dove imprenditori e lavoratori sono costretti a restringere le proprie aspettative economiche causa una crisi mondiale senza precedenti esso non rinunci a nessun privilegio o diritto acquisto nel tempo , la politica non deve essere una forma di ricchezza ma come auspicava Papa Paolo vi " alta forma di carità verso Il prossimo " , gli scandali e il malafare che ogni giorno i media portano nelle nostre case ogni giorno evidenziano che i principi di Paolo vi sono totalmente estranei al mondo politico del nostro paese . Occorre da parte di esso un bagno di umiltà e di presa di coscienza , ma è anche vero che all' inteno di esso sarebbe necessario un cambiamento generazionale , purtroppo in esso ritroviamo ancora figure che hanno fatto con coraggio la storia politica del nostro paese o collegate alle loro conoscenze personali o famigliari . Mcl come movimeto di testimonianza evengelica è disponibile ha sostenere questa battaglia culturale per ridare un futuro al mondo del lavoro del nostro paese , chi vuole condividere con noi questo percorso ?
Morelli Umberto presidente prov mcl Piacenza