Anche quest'anno seppur in sordina , seppur tra mille problematiche , e difficoltà ci apprestiamo a festeggiare la festa del 1 maggio , per eccellenza festa di SAN GIUSEPPE LAVORATORE , ma oggi ha ancora un senso tutto ciò? . Come "movimento di testimonianza evangelica da 50 anni" al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie che ha nel proprio dna incarnato sia il magistero sociale e della dottrina sociale della Chiesa , tra mille problematiche abbiamo un riscontro positivo a favore della ricorrenza in discussione ,oggi ci ritroviamo con un mondo del lavoro miope , senza speranza ma con un grande voglia di riscatto dopo la pandemia e con una crisi economico sociale creata da una assurda guerra nel cuore del EUROPA , ma come movimento di lavoratori nonostante le tante difficoltà dobbiamo credere e diffondere speranza tra i propri associati e all'interno della comunità locale . Innanzitutto accogliamo con favore ,almeno non bocciamo prima del tempo quanto emergerà dal CDM del nostro governo che si terrà nel giorno della festa del patrono dei lavoratori , ci auguriamo che nel occasione emergano proposte concrete di lavoro stabile , dignitoso e giustamente remunerato , ci auguriamo che vengono proposti sostegni economici a favore di chi appartiene a categorie fragili e si trova escluso da mondo del lavoro causa difficoltà anagrafiche e di salute che gli impediscono di rientrare, e che non siano dati a pioggia per crediti elettorali , auspichiamo che ci siano sostegni a favore delle famiglie sopra tutto quelle numerose che hanno bisogno di benefit fiscali per far fronte alle difficoltà economiche quotidiane . Nello stesso tempo auspichiamo che ci siano bonus e condizioni favorevoli per le aziende per portare in modo significativo attivamente le due categorie oggi più che mai escluse come i giovani e le donne nel mondo del lavoro . Il problema dei giovani nel mondo del lavoro è ripreso per l'occasione anche dai Vescovi italiani , nel loro messaggio " GIOVANI E LAVORO PER NUTRIRE LA SPERANZA " , diffuso alla comunità Cristiana , in occasione della festa del 1 maggio , essi pagano oggi un progetto culturale che non promuove a sufficienza la formazione e fatica ad accompagnarli nei passi importanti della vita e non riesce a offrire a loro motivi di speranza verso il futuro . La crisi demografica in atto nel nostro paese aggrava ancora più la situazione , i giovani diventano sempre più ai margini del mondo del lavoro , e le donne sopra tutto giovani conoscono un ulteriore peggioramento delle opportunità lavorative e sociali . Un attenzione particolare a nostro avviso come movimento che ogni giorno si confronta e incontra i lavoratori merita la situazione di precarietà lavorativa che i giovani oggi vivono dove scarseggia la domanda di lavoro i giovani sono sottopagati , vedono frustate le loro capacità e competenze e perciò interpellano la coscienza dei credenti in tutti gli ambiti lavorativi e professionali . Troppe volte si avverte la fatica di far incontrare la domanda con l'offerta di lavoro , per cui molte professionalità non trovano accoglienza tra i giovani . Ci preoccupa non poco come realtà associativa vicino ai lavoratori il tasso di giovani che non studiano, ne lavorano (NEET) , quelli che ogni giorno finiscono nelle reti della criminalità , del gioco d'azzardo , del lavoro nero , e sfruttato , nel mondo della droga e dell'alcolismo . Nello stesso tempo ci preoccupano le problematiche come la conciliazione del lavoro oggi precario con la famiglia che ne limita la costruzione di essa , e nello stesso tempo frena un percorso di denatalità che nel nostro paese ha conseguito risultati preoccupanti e che limitano la vistosamente la presenza femminile nel mondo del lavoro stesso . Abbiamo inoltre bisogno più che mai di ambienti di lavoro sicuri , troppe volte negli ultimi anni , e ogni giorno ci troviamo a piangere lavoratori che a fine giornata non fanno ritorno alle loro famiglie , questo non è giusto non è dignitoso , il profitto , l'economia non devono sovrapporsi alla vita dei lavoratori . Da qui si deve ripartire con speranza ,verso un nuovo "umanesimo del lavoro " dobbiamo tutti rimettersi in gioco , dalle istituzioni , al mondo imprenditoriale , al mondo sindacale , alla comunità cristiana e a tutti i singoli movimenti , dobbiamo quanto mai prevaricare muri e contra posizioni ideologiche , rispettando i vari ruoli e le varie responsabilità si deve riprendere la condivisione della gestione delle aziende con percorsi e responsabilità condivise per il rilancio dell'economia e del mondo del lavoro del nostro paese . Le comunità Cristiane devono con coraggio ogni giorno andare incontro e al confronto e di ascolto facciano loro le esperienze come ECONOMY OF FRANCESCO , le cooperative sociali , le buone pratiche di microcredito in essere anche sul nostro territorio di cui tanto si è riflettutto durante l'ultima settimana sociale . Auspichiamo che le Istituzioni vicine alla politica nazionale e territoriale favoriscano l'occupazione in special modo quella giovanile e femminile facciano si che il rapporto scuola -lavoro sia garantito nella sua sicurezza aiuti frenare l'esodo e lo spopolamento , sopra tutto nei territori con il maggior tasso di disoccupazione . Ci auguriamo e auspichiamo che tutto ciò promuova una " nuova primavera economica e sociale " per il nostro paese fatta di buone relazioni tra le persone che emargini l'individualismo che oggi regna nel nostro vivere quotidiano , con famiglie capaci di aprirsi alla vita con speranza , coraggio di una società coraggiosa e solidale tra le sue varie componenti , se cosi sarà avremo dato alla festività del patrono dei lavoratori del 1 maggio il suo giusto significato e il suo carisma che il mondo del lavoro auspica e si augura .
UMBERTO MORELLI
PRES PROV MCL PIACENZA
PRES REG MCL EMILIA ROMAGNA