Nei giorni scorsi nella Sua rubrica ho preso visione della lettera della Sig Alessandra Fossati , e dopo un attenta lettura mi sono sorte alcune riflessioni in merito ; pur nel rispetto delle opinioni della sig mi preme sottolineare che il sottoscritto pari a tanti Piacentini hanno sentito il dovere di sollevare le difficoltà in cui la nostra città sotto varie sfaccettature può risentire dell' assenza dei padri cappuccini , oltre che da un punto di vista spirituale , soprattutto da un punto di vista d' accoglienza sociale , infatti il sopracitato ordine religioso accoglie ogni giorno ben 50 persone in difficoltà donando loro un pasto caldo , servito con amicizia e affetto. Non conosco personalmente coloro che beneficiano di tale opera di carità , ma presumo che magari potrebbero far parte anche alcuni piacentini che hanno perso il lavoro nelle varie crisi aziendali del nostro territorio , e con i l'eventuale assenza dei padri dello stradone farnese chi si occuperà di questi nostri concittadini , viste anche le difficoltà che vive la caritas diocesana con il continuo aumento delle emergenze quotidiane ? chi sostituirà questa opera sociale , visto l'aumento vertiginoso delle richieste d'aiuto a cui ogni giorno sono sottoposte gli enti caritativi della nostra città ? In seguito alle crisi aziendali con le conseguenti chiusure a cui sono susseguite la perdita di tanti posti di lavoro come responsabile del movimento cristiano lavoratori non ho mai lesinato esprimere a loro la mia solidarietà , partendo dalla chiusura dello stabilimento berni di gragnano dove ho operato attivamente per quasi 30 anni a oggi , anche se attualmente ho perso verso tali problematiche speranza e lucidità . La vicenda dei cappuccini mi riporta in mente una riflessione di qualche mese fa : " come mai qualsiasi crisi si verifica sul nostro territorio vedi crisi aziendali , vedi i cappuccini al dispetto altre realtà della nostra regione risultiamo perdenti ? di chi è colpa ? le crisi aziendali che la sig Alessandra cita le conosco bene tra cui quella di Atlantis di cui oltre che a essere intervenuto a mezzo stampa nel periodo caldo di tale vicenda venni a conoscenza dalla stampa locale che nei locali dell' azienda era stata indetta una veglia di preghiera multietnica a favore dei lavoratori e delle loro famiglie dove per la nostra diocesi era presente il vicario generale Mons Giuseppe Illica , come rappresentante del mcl decisi di partecipare all' iniziativa ma insieme a alcune autorità civili della zona e al dott Massimo Magnaschi della caritas diocesana e responsabile della pastorale del lavoro della nostra diocesi non fummo autorizzati dalla direzione aziendale a entrare nei locali dove veniva celebrata la veglia : non mi restò che ritornamene a casa . ! .Tutto questo sig Alessandra per dirle che per il sottoscritto l'assenza dei cappuccini è uguale all' ennesima crisi aziendale del nostro territorio con una retrocessione continua , verso un futuro sempre più incerto . Nei giorni scorsi il presidente della repubblica ha sottolineato come " senza lavoro per le giovani generazioni non c'è futuro , Papa Francesco dal molise ammonisce " non c è dignità se non si porta il pane a casa " ma chi dovrebbe aiutarci a darci un futuro pù concreto, in merito al lavoro ogni giorno ci parla della riforma del senato dell' articolo quinto della giustizia della legge elettorale e non come ricreare posti di lavoro sia per le nuove generazioni ,sia per gli over 50 che grazie all' esperienza maturata hanno ancora tanto da dare all' economia del nostro paese da cui oggi sono stati emarginati e rottamati ! Per cui cara sig Alessandra il problema non sono i Piacentini affezionati all' ordine religioso dello stradone farnese né le crisi economiche del nostro territorio ma un malessere sociale dove l'individualismo ha preso il posto di solidarietà , sussidiarietà , bene comune e dove il potere economico condiziona in ogni situazione il nostro vivere quotidiano.
Morelli Umberto pres prov MCL Piacenza